Arte fuori dal palco

Anedda/Harrison:dialogo fra tradizione e modernità

Anedda/Harrison:dialogo fra tradizione e modernità

Io e tu del NTF 2017 si chiude sui versi di Antonella Anedda e Tony Harrison, fratradizione e sperimentalismo.

La poetessa Antonella Anedda e il poeta inglese Tony Harrison con la jam session Ode agli antenati hanno animato l'ultima serata della rassegna di letteratura Io e tu del Napoli Teatro Festival 2017. L'evento, tenutosi presso la Villa Pignatelli il 24 giugno, è stato organizzato in collaborazione con la Casa della poesia di Baronissi, della quale ha portato i saluti di Sergio Iagulli.

Anedda e Harrison: la poesia del ritorno

L'atmosfera neoclassica della Villa Pignatelli, complice lo sfumare delle luci del tramonto, ha reso il dialogo poetico di Anedda e Harrison suggestivo ed emozionante. Di grande pregio sono stati i componimenti letti da entrambi poeti, nei quali si è instaurato un rapporto di continuità tematica con la tradizione greca e latina, opportunamente calata nel presente. In particolare, le poesie lette da Antonella Anedda, costituite da una dolce e malinconica musicalità che generava un effetto volutamente straniante rispetto alla precisione chirurgica delle tematiche, si nutriva di modelli classici quali Leopardi, Virgilio, e Ovidio, il cui senso poetico è rivissuto in forma altra. Anche per Tony Harrison, poeta dal forte slancio lirico immediato maa attento a forme metriche classiche, sono stati vividi i richiami ai modelli della tradizione.
Nella lettura in lingua madre del poeta inglese erano infatti percepibili dinamiche metriche tradizionali, come le terzine dantesche, o in generale rime, assonanze e versi ritmati; il "ritorno" di Harrison, affondando le sue radici in una formazione di stampo classico, ritrova insieme forma e materia proprie della poesia antica. Tra le letture va segnalata quella dell'attrice Sian Rebecca Thomas, compagna di Harrison, che ha recitato anche nella saga di Harry Potter, interpretando Faustina, madre dell'imperatore Marco Aurelio, scritta per lei da Harrison per la piece The Kaisers of Carnuntum.

Radici comuni: Napoli nella poesia

Oltre al percorrere parallelamente il binario della tradizione Anedda e Harrison hanno mostrato in questo senso il ritrovarsi rapiti dall'immagine poetica napoletana. Oltre i comuni riferimenti a porti come il Leopardi napoletano, a Virgilio o a Sanazzaro, in particolare Harrison ha dimostrato di provare un fortissimo attaccamento alla bella Partenope. I suoi versi erano nutriti della materia viva e magmatica di Napoli: la ginestra di Leopardi si spoglia della sua immagine poetica per diventare elemento caratterizzante della città, così come le eco di suoni, il sapore dei vini, le risate e i giochi, tutto attraversato da un fragile filo ad indicare la precarietà del mondo, accettata con titanica affermazione di uno spensierato hic et nunc.
Sul tema della morte come unica e improvvisa certezza della vita è stato girato il film-poem Mimmo Perrella non è più (anteprima mondiale), creazione dello stesso Harrison, affascinato dal genere ed ispirato ad un manifesto funebre affisso presso il cancello del cimitero di Poggioreale di Napoli, con cui ha raccontato il modo dei napoletani di affrontare la morte, amara rassegnazione dinanzi ai casi della vita.